Una terapia «bestiale» – perché gli animali fanno bene contro il burnout
In questi nostri tempi frenetici e impegnativi, sempre più persone soffrono di disturbi d’ansia, depressioni, burnout e attacchi di panico. Durante la pandemia da coronavirus, il ricorso a servizi psicologici è aumentato enormemente. Molte persone si sentono sopraffatte, sole, isolate e travolte dalla situazione e dalle misure adottate per contrastarla.
«Finisco ancora una cosetta e poi stacco»: una frase che nella nostra società si sente spesso. Le ore supplementari, così, si accumulano inosservate. E non solo al lavoro: anche nella vita privata. C’è ancora una cosa da comprare qui, qualcuno da andare a trovare là, giocare con i bambini, cucinare, lavare, pulire...
La nostra vita può essere frenetica, gravosa o addirittura opprimente. A volte, lo sforzo che ci richiede è semplicemente troppo grande. Quando capita vorremmo poter tirare il fiato, concederci una pausa dalla frenesia quotidiana.
Quando lo stress diventa troppo
Trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita quotidiana non è sempre facile. A volte ci riusciamo un po’ meglio, altre meno. Se viviamo un lungo periodo di stress al lavoro e nella vita privata, senza riposo e relax, spesso ci sentiamo vuoti e privi di forze. Questo può portare a uno stato di esaurimento fisico e psichico, il cosiddetto «burnout».
Spesso il burnout comincia in modo latente, con sintomi quali insonnia, disturbi di concentrazione, progressiva mancanza di forze e anche con disturbi fisici. Spesso le persone colpite non prestano sufficientemente attenzione ai segnali d’allarme dell’organismo, finché, col tempo, non sviluppano una depressione da esaurimento o addirittura un collasso totale.
Il giusto aiuto è fondamentale
Al centro del trattamento di un burnout troviamo il ripristino dell’equilibrio energetico attraverso diverse forme di terapia. Le persone interessante devono prendere le distanze dallo stress, riposarsi e potersi rilassare. A seconda della situazione della persona interessata, è possibile che cambiare la propria situazione di vita e/o lavorativa diventi inevitabile.
Le terapie svolte con l’aiuto di animali e incentrate sul movimento risultano particolarmente utili per le persone colpite da un burnout. Il fulcro della terapia svolta con l’aiuto di animali è il lavoro relazionale tra persona e animale. Il paziente può comunicare con gli animali, interagire con loro o fare qualcosa per loro.
La cosa più bella è che per gli animali l’aspetto fisico, le norme e le posizioni non contano. Reagiscono all’umore della persona in quel momento e spesso rispecchiano addirittura la nostra personalità. Questo costringe il paziente a mettere in discussione le proprie strutture e, idealmente, a ottenere uno sviluppo personale.
Uno sguardo dietro le quinte
Pia Buob, fondatrice del santuario per animali «Einfach sein», ci racconta perché la natura, gli animali e la tranquillità sono importanti per le persone che desiderano rigenerarsi.
D: Pia, come ti è venuta l’idea di fondare un rifugio per persone e animali?
Ho lavorato per molti anni in diversi enti psichiatrici e col tempo mi sono resa conto che ai pazienti mancava la sensazione di fare qualcosa di significativo e l’impegnarsi in un’attività fisica. Lavorando con gli animali, le persone che vivono con me migliorano la fiducia in loro stesse, non vengono giudicate e possono così dispiegare il proprio potenziale.
D: Che tipo di programma proponi presso il tuo santuario?
Un misto tra un programma agricolo e di assistenza. Le persone che vengono a vivere con me imparano molto sull’agricoltura e si confrontano con il benessere degli animali. Al santuario, i visitatori e le visitatrici affette da burnout possono riscoprire il senso delle cose e i piaceri della vita. Qui non sono esposti allo stress e alla frenesia. Il nostro obiettivo è raggiungere una «comunione» tra persone e animali.
D: Che cosa vedi nel futuro?
Vorrei far conoscere da vicino la fattoria a tante persone, così da poter diffondere una maggiore consapevolezza nei confronti dell’interazione tra «animale, persona e salute mentale». Voglio poter aiutare le persone che attraversano una fase difficile della vita e allo stesso tempo promuovere il benessere degli animali e il rispettivo padrinato.
Il santuario per animali «Einfach sein»
Il santuario per animali «Einfach sein» («semplicemente essere»), fondato e diretto da Pia Buob, è un luogo pensato per persone e animali, in cui tutti possono «semplicemente essere» quello che sono. Nel santuario di Pia, i visitatori possono recuperare le forze, liberare la mente, essere tutt’uno con la natura e gli animali e ritrovare l’equilibrio.
L’offerta di Pia nel santuario è incentrata sul benessere psicologico delle persone e comprende, tra l’altro, prevenzione del burnout, stacchi dalla vita quotidiana, possibilità di trascorrere le ferie, abitazioni con servizi di assistenza e una pausa in generale.
Il santuario non offre una pausa solo alle persone, ma anche agli animali. Che si tratti di mucche, galline o cavalli: nel santuario nessun animale è costretto ad avere un’utilità e può invecchiare con dignità, godendosi la vita.
Volete scoprire di più sul santuario «Einfach sein» di Pia? Qui trovate tutte le informazioni in proposito: piabuob.ch
Anche io ho visitato un paio di volte il santuario per aiutare Pia nel lavoro quotidiano. Ogni volta, è stata un’esperienza illuminante per me. Le visite al santuario costituiscono uno strabiliante contrasto rispetto a quello di cui mi occupo abitualmente – prevalentemente stando seduta davanti a un computer.
La presenza di animali affettuosi, che ti accettano così come sei, e la natura splendida mi fanno dimenticare molto velocemente lo stress della vita di ogni giorno: in un batter d’occhio, pulendo la stalla delle capre, libero la testa dai pensieri?